Molte delle nostre scuole hanno finanziato con le risorse dedicate alla formazione il corso sui BES che si è tenuto il 22 febbraio a Cascina. Si tratta di 100 euro a scuola.
La cosa è grave per almeno tre motivi.
1 – Prima di tutto, in molte scuole la decisione non ha seguito l’iter previsto dalla legge, secondo cui lo stanziamento di fondi (per qualsiasi motivo, e quindi anche per la partecipazione a convegni di formazione) deve essere sottoposto al voto del collegio docenti e deve passare dalla contrattazione integrativa. Ma al di là della legge, anche seguendo il buon senso è facile capire quanto sia importante che certe decisioni vengano prese dall’insieme dei docenti di una scuola: si tratta di risorse comuni, di tutti. Ci sono molti convegni interessanti, per i quali le scuole non devono sborsare un soldo; non si capisce quindi perché la scuola debba finanziare un corso a pagamento senza che i docenti possano esprimersi in proposito. Ciò è ancora più significativo in un momento in cui le scuole piangono continuamente miseria.
2 – Ecco il secondo punto. Se i soldi non ci sono, com’è che per un convegno sui BES si trovano subito, e senza passare dal via? 100 euro non sono pochi, se si considerano le carenze alle quali la scuola pubblica ci sta ormai abituando:
– quante volte ci sentiamo dire che non ci sono soldi per le fotocopie?
– quante volte gli alunni vengono divisi perché non ci sono soldi per chiamare supplenti o per pagare ore aggiuntive?
– quante scuole hanno un solo computer per tutti i docenti e una connessione a internet lentissima (cosa che tra l’altro rende ridicola la modernizzazione di facciata dei registri online)?
PER NON PARLARE DEL CONTRIBUTO RICHIESTO AI GENITORI A INIZIO ANNO.
I fondi per la formazione appartengono a un preciso capitolo di spesa, il quale deve essere però discusso collegialmente. Pertanto è inaccettabile che una tale decisione sia presa in modo unilaterale. La scuola non è ancora proprietà privata di presidi e lacchè.
Viene da chiedersi perché ci sia tutto questo interesse per questo convegno in particolare. Non sarà la presenza del Ministro Carrozza ad attirare la presenza delle scuole, che l’autonomia ha reso sempre più sensibili alla ricerca di occasioni per darsi lustro?
3 – No, non è solo questo: ecco il terzo punto. I BES sono l’anticamera dell’eliminazione del sostegno. I BES costano meno al Ministero rispetto al sostegno, perché gli alunni con difficoltà saranno sempre più spesso affidati al docente curricolare rispetto al docente di sostegno (con conseguenze facilmente prevedibili sulla didattica, sulla qualità del supporto dato a questi alunni e sul lavoro di tanti colleghi). Tutto sommato 100 euro sono spesi bene…
Nella situazione di miseria della scuola pubblica che viviamo tutti i giorni dobbiamo vigilare sul modo in cui vengono spesi i pochi soldi che ci sono, senza fare sconti ai Dirigenti che utilizzano in maniera spesso arbitraria le risorse.