MANIFESTAZIONE a PISA in PIAZZA DEI CAVALIERI
GIOVEDI’ 4 GIUGNO ore 17
Con il sostegno del Comitato Priorità Scuola Pisa
Hanno aderito il Coordinamento Precari della Scuola di Pisa e diversi collettivi studenteschi
MOBILITIAMOCI PER LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE IN PIENA SICUREZZA
In questi mesi la scuola è andata avanti da remoto per non sparire del tutto.
Ma la didattica a distanza ha mostrato tutti i suoi limiti:
– l’aumento del divario scolastico e sociale; un elevato rischio di dispersione scolastica, soprattutto per gli alunni che hanno situazioni particolari (scuole carcerarie, alunni rom, alunni che vivono in zone rurali, alunni con contesti familiari difficili);
– difficoltà ancora maggiori per gli studenti con disabilità, per gli studenti stranieri e con svantaggio socio-economico;
– l’isolamento degli studenti e delle studentesse di tutte le età, soprattutto dei soggetti più fragili con situazioni familiari complicate; la mancanza di condivisione non solo con la classe ma con tutta quella comunità sociale che si crea intorno alla scuola; l’assenza dell’apprendimento emotivo relazionale;
– l’esposizione eccessiva agli strumenti tecnologici; il massiccio ingresso di piattaforme private nella scuola pubblica, alle quali stiamo cedendo quotidianamente dati personali di minori;
– il rischio di una minor condivisione delle decisioni e del rafforzamento del ruolo dei dirigenti scolastici.
È risultato chiaro insomma che la DAD, didattica dell’esclusione, va limitata al periodo dell’emergenza sanitaria. La scuola può svolgere pienamente il proprio ruolo solo in presenza.
Quali sono rischi e scenari a cui andiamo incontro a settembre?
– una forte riduzione degli organici del personale docente
– il rinvio del concorso e quindi dell’assunzione dei docenti precari, per la quale si propongono comunque numeri insufficienti
– soluzioni fantasiose quali la riduzione della durata delle lezioni a 45 minuti o formule miste di integrazione fra scuola in presenza e da remoto.
Tutto questo in palese controtendenza rispetto alle dichiarazioni della Ministra sulla necessità di eliminare le classi pollaio e ridurre il numero di alunni per classe e in barba alla sicurezza: si ripropone l’annoso problema dell’affollamento nelle classi e della mancanza di riqualificazione e sicurezza nelle scuole. Ma SOPRATTUTTO a fronte di ingenti aiuti alle scuole paritarie, un grande stanziamento di fondi per la dotazione digitale, per non parlare delle spese militari e degli aiuti di stato ad alcune aziende.
La scuola deve permettere a tutti e tutte di affrancarsi dalla propria situazione sociale, familiare, personale e deve dare a tutti la possibilità di istruirsi e crescere come persone. Deve stimolare l’intelligenza emotiva e la socialità a tutto tondo, mettendo al centro la relazione tra la/il docente e la classe e puntando su strumenti pubblici, efficaci, sostenibili. Il contrario è una scuola elitaria, che lascia indietro chi ha una situazione economica o sociale difficile.
I soldi ci sono, basta volerli spendere per la scuola pubblica statale